Attent(at)i

Attent(at)i

E allora racconteremo la storia di Carlo e di Margherita. Lui un giudice, lei una ragazzina come tante.Corre l’anno 1985, è l’inizio di aprile. Lungo la provinciale che attraversa Pizzolungo, una mamma sta accompagnando a scuola i suoi due figli di 6 anni, gemelli. La maggiore, Margherita, è già a scuola. L’auto della donna viene sorpassata da un’altra, nella quale viaggia il giudice Carlo Palermo. In quel momento viene fatta esplodere un’autobomba. La macchina con la mamma e i bambini va in frantumi, quella con il giudice viene distrutta, ma lui si salva.Le motivazioni che avevano spinto la mafia a compiere questo attentato per eliminare Carlo Palermo erano chiare. Anzi, quasi c’era da aspettarselo. Era chiaro che era lui l’obiettivo da colpire. Era chiaro che era lui, quello che doveva morire. Era chiaro a lui, e risulterà chiaro anche a Margherita. E invece c’erano andati di mezzo degli innocenti, ammesso che il giudice avesse delle colpe.

Febbraio 18 @ 10:45
10:45 — 11:45 (1h)

Il teatro delle quisquilie

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